servo di Dio, martire, n. a El Manzano (Salamanca-Spagna) il 25 agosto 1907; prof. a Gerona l’11 sett. 1932; m. a Garraf il 19 nov. 1936.
(cfr. E. Valentini – A. Rodinò, Dizionario biografico dei salesiani, a cura dell’ufficio stampa salesiano, Torino, S.G.S., 1969, p. 134).
Era aspirante a Campello quando fu cacciato dal collegio, nel momento in cui fu proclamata la repubblica e il collegio incendiato (1931). Partì allora per Alicante dove fu arrestato dai soldati rossi e messo in prigione per alcuni giorni. Liberato dalla prigione, entrò nel noviziato di Gerona. Dopo la professione fu mandato a San Vicente dels Horts come giardiniere. Fu esempio di osservanza religiosa. Nel luglio 1936 era scoppiata la rivoluzione, e i superiori dovettero lasciare l’istituto. La casa e alcuni aspiranti, che ormai non potevano più ritornare dai loro parenti, furono affidati alle cure del coadiutore Garda, mentre altri confratelli furono costretti a prestare servizio nell’armata. Ma il 19 novembre, insieme col suo amico, il famiglio Alessandro Planas, fu arrestato: tutti e due, come cospiratori, furono fatti salire su un camion e fucilati in un luogo sconosciuto. I loro corpi non furono più ritrovati. Il processo diocesano di beatificazione fu introdotto il 15 dicembre 1953.