Formazione specifica

2004 – Ai coordinatori e alle commissioni regionali di formazione (gennaio)


Carissimi Coordinatori,

in questo periodo alcune Commissioni regionali di formazione stanno affrontando il tema della formazione specifica del salesiano coadiutore. Vi mando alcune indicazioni o suggerimenti, che vi potrebbero essere utili. Vi ricordo innanzitutto quanto dice la Ratio a riguardo di questa fase formativa; vi indico poi qualche condizione formativa da tener presente in vista della concretizzazione di tale esperienza; vi offro infine un esempio di curricolo, che è stato pensato insieme ad un gruppo di salesiani coadiutori ed è offerto a voi e alle vostre Commissioni regionali, perché studiate una proposta da sottoporre poi alla valutazione e alla decisione degli Ispettori.


1. Le indicazioni della Ratio

La nostra Ratio a riguardo di questa tappa formativa afferma: “Secondo le Costituzioni, ‘la formazione specifica offre al salesiano coadiutore, con l’approfondimento del patrimonio spirituale della Congregazione, un’adeguata preparazione teologica nella linea della laicità consacrata e completa la sua formazione in vista del lavoro educativo apostolico’[1]. Le Costituzioni non esprimono solo un desiderio, ma presentano una disposizione che corrisponde ad una responsabilità vocazionale del confratello e della comunità e agli orientamenti della Chiesa” (FSDB 447).

Essa dice ancora: “Data la situazione concreta, e in particolare il numero generalmente ridotto di confratelli per questa fase nelle singole Ispettorie, diverse sono le modalità della sua realizzazione. In ogni caso, bisogna assicurare che sia un’esperienza integrale e comunitaria. Essa deve durare almeno un anno” (FSDB 449). Occorre anche ricordare che “distinta dal periodo della formazione specifica è la qualificazione professionale. È compito dell’Ispettoria fare in modo che il salesiano coadiutore attenda ‘secondo le attitudini, agli studi per la preparazione professionale in vista del lavoro apostolico’[2]” (FSDB 456).


2. Condizioni formative

Questa fase di formazione può essere realizzata immediatamente dopo il tirocinio, come preparazione alla professione perpetua, oppure immediatamente dopo la professione perpetua; tale scelta dipende dalla collocazione della qualificazione professionale.

Per concretizzare questa esperienza si possono considerare alcune condizioni formative importanti, che favoriscono l’efficacia dell’esperienza stessa:

– occorre avere una comunità apposita per i salesiani coadiutori oppure si può prevedere l’inserimento in una comunità che abbia anche altre attività, ma con formatori propri;

– è importante preparare il progetto della comunità formatrice;

– si consiglia la vicinanza ad un centro salesiano di studi teologici, che garantisca la qualità accademica e l’impostazione salesiana degli studi;

– è opportuno prevedere una proposta che abbia continuità annuale senza interruzioni, che aiuti i confratelli coadiutori a superare l’impressione della precarietà e della facoltatività dell’esperienza;

– è necessario creare una esperienza interispettoriale a livello di Regione od anche di più Regioni, a causa del numero esiguo di confratelli coadiutori;

– è possibile ed utile che il curricolo di studi sia aperto anche ad altri religiosi e religiose, che spesso hanno le stesse esigenze formative;

– talvolta si sente anche il bisogno di un riconoscimento accademico, ecclesiastico o civile, degli studi che si svolgono.


3. Esempio di curricolo biennale

Vi propongo, come esempio, un curricolo e quindi una esperienza formativa, di due anni. Occorre tener conto degli studi fatti durante il postnoviziato, che normalmente non sono di carattere teologico, pastorale e spirituale. Alcune Regioni hanno già un’attenzione biennale a questa fase. Come si fa per gli operatori pastorali laici, si tratta anche di offrire un curricolo articolato e concreto. Non è sufficiente che un confratello coadiutore faccia i suoi studi per conto proprio; si tratta di una esperienza formativa con una comunità costituita da giovani salesiani coadiutori, che insieme approfondiscono e condividono la loro identità vocazionale. Quando avrete studiato il vostro curricolo, fatemi sapere qualche notizia, anche per avere una informazione del cammino che si sta svolgendo.


Vi ringrazio dell’attenzione e vi saluto cordialmente. Affidiamo anche questo lavoro all’intercessione del Beato Artemide Zatti.

Con stima, don Francesco Cereda (Consigliere Generale per la Formazione)



[1] C 116; cfr Il Salesiano Coadiutore, Postirocinio, pag. 202-206

[2] R 98

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